MusaAurelio De Laurentiis ha lanciato un’appassionata difesa di José Mourinho dopo la sconfitta del Napoli in Champions League contro il Benfica. Il presidente del Napoli ha attaccato duramente i critici che ritengono il tecnico portoghese “finito”, sostenendo che la cultura calcistica europea cerca di “seppellire” i vincitori per invidia, mentre negli Stati Uniti sarebbero celebrati come icone.
De Laurentiis difende lo Special One
Le speranze del Napoli di qualificarsi automaticamente alla fase a eliminazione diretta della Champions League hanno subito un duro colpo questa settimana, con la sconfitta per 2-0 contro il Benfica. Il risultato ha complicato il cammino della squadra italiana verso gli ottavi di finale, costringendola a una posizione precaria in vista delle ultime giornate della fase a gironi. Tuttavia, anziché criticare i suoi giocatori o l’allenatore Conte, De Laurentiis ha scelto di elogiare l’artefice del declino della sua squadra.
Intervenendo ai Gazzetta dello Sport Awards, il presidente del Napoli ha insistito sul fatto che perdere contro una squadra allenata da Mourinho non dovrebbe essere visto come un disastro. De Laurentiis è da tempo un ammiratore dell’ex allenatore di Chelsea e Real Madrid, e ha usato la piattaforma per rispondere a opinionisti e tifosi che sostengono che il potere del 62enne stia diminuendo.
“Non possiamo aspettarci di vincere ogni partita, anche perché Mourinho non è facile da battere”, ha dichiarato De Laurentiis. “Chi pensa che sia finito, dice la solita cattiveria che viene riversata sui vincitori”.
Mourinho “sepolto dall’invidia” in Europa
De Laurentiis è andato oltre, offrendo una critica culturale al modo in cui il calcio europeo tratta le sue leggende invecchiate rispetto allo sport americano. Il magnate del cinema, che trascorre molto tempo negli Stati Uniti, ritiene che in Europa esista una cultura tossica di “invidia” che cerca di demolire i personaggi di successo non appena mostrano segni di vulnerabilità.
Ha contrapposto il trattamento riservato a Mourinho, che negli ultimi anni è stato oggetto di aspre critiche per il suo approccio tattico e le sue bizzarrie a bordo campo, alla riverenza dimostrata nei confronti di allenatori e atleti veterani d’oltreoceano.
“In America, i grandi sono tenuti in pugno”, ha sostenuto De Laurentiis. “In Europa, sono sepolti dall’invidia”.
Guerra di parole
Dopo la vittoria del Benfica in Champions League contro il club italiano a metà settimana, si è scatenato uno scambio di battute quando Conte ha attribuito la scarsa prestazione della sua squadra a un calendario congestionato, sottolineando che il Benfica aveva giocato venerdì mentre il Napoli giocava domenica.
“Dire che il Benfica era più fresco fisicamente sembra una scusa”, ha risposto Mourinho senza mezzi termini. “Abbiamo interpretato bene la partita, ho deciso di schierare [Franjo] Ivanovic invece di [Vangelis] Pavlidis in attacco e questo ha cambiato il nostro modo di attaccare”.
Il Benfica complica il cammino del Napoli
Sebbene De Laurentiis sia stato clemente nella sconfitta, la realtà in campo è dura per il Napoli. La sconfitta contro il Benfica significa che la squadra di Conte ha poco margine di errore nelle restanti partite europee. I partenopei hanno deluso le aspettative nella competizione in questa stagione, registrando solo due vittorie in sei partite. Questo record li lascia al 23° posto in classifica e a rischio di eliminazione se dovessero inciampare nelle ultime due partite contro Copenaghen e Chelsea a gennaio. Dopo aver visto la loro serie di vittorie interrompersi a cinque partite questa settimana, il Napoli deve ora riorganizzarsi rapidamente per tornare in Serie A con una trasferta contro l’Udinese domenica. Sono secondi in classifica, a pari punti con il Milan, che ha una differenza reti leggermente superiore.
Nel frattempo, l’Inter è a un solo punto di distanza, mentre la Roma è scesa a quattro punti dopo aver perso due partite di fila.
Il Benfica, nel frattempo, si trova in una posizione ancora più difficile. Un punto in meno del Napoli, la squadra si trova appena fuori dai play-off di Champions League dopo un inizio disperato, con quattro sconfitte nelle prime quattro partite. Non può permettersi di commettere errori quando andrà in Italia a gennaio per affrontare la Juventus, prima di concludere il turno in casa contro il Real Madrid. Anche la sua situazione in campionato potrebbe essere migliore, dato che è in svantaggio di otto punti rispetto alla capolista della Liga portoghese, il Porto, dopo 13 partite.
